2^ Domenica di Quaresima – Anno C

2^ Domenica di Quaresima – Anno C

«….Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia ….» (Lc. 9,33)

Copia-di-raffaello-la-trasfigurazione

Certi attimi di luminosa pienezza in cui urliamo “è bello per noi stare qui” possono accadere già oggi: vorremo bloccare il tempo, piantare tende immobili al vento. Ma non sono che attimi, nei quali si resta poi impietriti. Perché dal monte si deve scendere: è un comando. Un’esigenza d’amore. Eppure è tentazione per noi, che siamo fatti per gli incanti, fermarci dove si è felici, dimenticare giù a valle le tribolazioni e il destino degli altri. Come Pietro e la sua prima sbadataggine: lui, pescatore di un mare stretto tra sponde, la vorrebbe trasformare in un soggiorno definitivo quella gioia, in un riparo protettivo contro la croce. Non vuol tornare a valle: non gli vanno giù quelle tre tende là in cima, quel dolce vivere in pochi, senz’affanni, senza mai più morire. E rimbomba l’eco di quella splendida dichiarazione di tenerezza che Il Nazareno dedica a Pietro: “Quand’eri più giovane, ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi” (Gv 21,18). Come sul monte, l’invito è a portare i tuoi amici in alto, fuori dal rumore, e far vedere la tua vera faccia, far sentire come è “bello per noi stare qui”. Toccarli e dar forza, togliendo loro la paura. Poi, senza creare tende, tornare a vivere nel proprio spazio quotidiano. Certo: tu sai qual è la meta. Ma quella che raggiungi oggi non è definitiva. Al sorgere del sole si riparte senza sapere dove la sera pianterai la tenda. Ti rideranno dietro, ti oltraggeranno, ti giudicheranno imbecille perché non costruisci casa, non investi in immobili, non innalzi barricate e cancelli comandati a distanza. Rideranno perché per loro non hai le carte in regola.

Il vostro Don Giuseppe

19 febbraio 2016, giuseppe-saponaro